25/05/2022   PERCHE' IL FITWALKING NON E' AGONISTICO






Parlare di performance agonistica e di gare nel Fitwalking ha in sé un errore di fondo.
Innanzitutto perché il Fitwalking nasce ed é concepito come un’attività personale non agonistica, che ha una forte connotazione individuale.
Il Fitwalking è quindi certamente un’attività sportiva ma del mondo non agonistico, dove la ricerca del miglioramento é personale e non rivolta a superare qualcuno, vincere una gara o confrontare le singole prestazioni cronometriche; questo anche quando si partecipa in contesti normalmente considerati del mondo agonistico (vedi gare podistiche aperte ai camminatori).
Pertanto la velocità é una conquista che ognuno ricerca con spirito sportivo, come momento di crescita e di soddisfazione personale.
Inserire l’idea del Fitwalking in un ambito agonistico é un errore. La velocità di un fitwalker non é sempre il metro per misurarne la qualità, lo è in primis la tecnica che esalta la qualità del fitwalker e di conseguenza anche della sua performance.
Andare a 9, 10 o 11 Km/ora con un gesto ibrido o scorretto non può essere sinonimo di soddisfazione.
Una proiezione agonistica della disciplina richiederebbe un controllo dei giudici, cosa prevista nella marcia atletica, la specialità che per chi vuole cimentarsi in maniera competitiva, sbocco naturale nel mondo agonistico.
Ulteriore strumento per capire perché velocità e agonismo non sono componenti essenziali del Fitwalking é dato dalla sua natura di proposta motorio-sportiva per tutti, caratterizzata proprio dai suoi tre stili: life style, performer style, sport style.
Un'attività adatta a tutti non caratterizzata da una ricerca prestativa di riferimento.
In ultimo quando si organizza un evento dedicato unicamente al Fitwalking non si parla mai di “gara” ma di “manifestazione” di Fitwalking.
Quando poi un fitwalker si cimenta in un evento running (come una maratona od una mezza maratona ecc…) partecipa a queste prove semplicemente a passo di Fitwalking, per il piacere personale di compiere il tragitto bene a buon passo ma senza alcuna velleità di classifica. Una sfida con sé stesso come giustamente dovrebbe essere per il mondo amatoriale.

Motivi che riteniamo più che convincenti per ben capire lo spirito del Fitwalking e far sì che tutti gli appassionati pratichino nell'idea di un confronto e una ricerca di soddisfazione individuale, senza sprofondare in quel triste modo di praticare che, piuttosto di creare serenità ,porta tensione dal continuo confronto con il cronometro e la classifica.

Giorgio e Maurizio Damilano